venerdì 24 luglio 2009

I migliori amici delle donne

Qualche settimana fa sono stata da un commerciante del posto, essenzialmente ha un negozio di generi alimentari e poco altro. A casa sua invece ha qualcosa di più "interessante", piccole pietruzze che in questa zona si trovano scavando qualche metro, molto apprezzate in Europa. E tra una battuta e l'altra arriva la richiesta indecente: "Perchè non me ne regali un po'?" E lui senza farsi pregare ne prende, li mette in un pezzo di carta e me li da.

No, non tutti quelli che vedete nella foto, sono una parte piccolissima. Ed io dimentico immediatamente i tamtam che suonano per un funerale per l'ennesimo ragazzino morto schiacchiato da un tunner che è franato. Qui i diamanti si raccolgono ancora in maniera tradizionale: si scava nella terra, si scava, si scava fino a quando si trova qualcosa o è troppo profondo per scendere più giù o crolla tutto addosso ai poveretti che sono lì sotto. E quindi queste pietruzze luccicanti hanno il potere di far dimenticare le urla delle madri a cui viene detto che il figlio è morto in "miniera", le atrocità fatte da tutti i soldati all'est del paese...per cosa pensate che ci sia ancora guerra da quelle parti? Solo e semplicemente per la suddivisione delle enormi ricchezze minerarie di questo immenso paese.
E poi ti capita di cominciare a scrivere progetti e quindi leggere i dati statistici della RDC, sono da brivido:
il 74% della popolazione è sotto alimentata
il 46% dei bambini è malnutrito, insomma hanno già ipotecato il loro sviluppo
Pensate che sia dovuto alla guerra? Macché la situazione nutrizionale nella parte occidentale, quella che non ha visto un soldato neanche per sbaglio, è più alta che nelle zone calde. Siamo in insicurezza alimentare cronica, definizione dell'ONU....

domenica 19 luglio 2009

Libri in Africa


Ed ecco che, infine, i libri partiti a dicembre da Bruxelles sono arrivati a Tshimbulu. Solo sei mesi, e che ci vuole? Alla fine tutto però arriva, basta armarsi di pazienza e fare i conti con: il container che ci impiega il doppio del tempo previsto per arrivare a Matadi, la dogana che prima di sdoganare delle merci esentasse ti prende per lo sfinimento pur di ottenere qualche piccolo vantaggio personale, il trasporto fino a Kinshasa, poi il cargo fino a Kananga e la macchina fino a Tshimbulu. Una mezza giornata dedicata alla catalogazione dei libri e finalmente i bimbi possono anche loro leggere e vedere soprattutto!!

In effetti qui il problema non è trovate persone che amano leggere ma trovare il materiale primo, cioè i libri. La biblioteca del Casc St. Paul dispone di praticamente tutti i libri in circolazione nella grande e vasta RD Congo, anzi di più perchè una parte arrivano direttamente da altri paesi: Camerun, Benin, Italia. E la bilioteca, tra libricini e libri veri, è composta da 1.400 volumi, un'inerzia se si pensa alle biblioteche italiane, un'enormità rispetto ai canoni congolesi. La biblioteca potrebbe essere arricchita di molto, il problema, l'unico e insormontabile, è che nella RD Congo non ci sono libri. Alcuni manuali di scuola risalgono all'ex Zaire, pare che non convenga stamparne di nuovi fino a che le vecchie versioni non sono state tutte assorbite dal mercato. Ma nei villaggi chi può permettersi di comprare un libro, per di più vecchio decretipo?
I nuovi libri arrivati direttamente da Bruxelles sono stati raccolti dai funzionari del Parlamento Europeo e consegnati ai padri scheuts che si sono occupati della spedizione. Ecco la vera, unica cooperazione possibile.
Comprare un libro è piuttosto semplice in Europa, basta andare in libreria. Qui occorre sperare nella buona volontà di persone che vivono nel mondo "sviluppato" e che decidano di dare una mano. Chi sarà il prossimo?

lunedì 18 maggio 2009

Cosa preparo per cena?

Ho un dubbio amletico: cosa preparo per cena? In Italia si risolve subito il dilemma andando in pizzeria a prendere qualcosa, o dal cinese, o si fa un panino... Qui a Tshimbulu è circa un mese che il panettiere (in realtà tutti i pseudo-panettieri) ha deciso che non è più conveniente fare il pane quindi se voglio il pane mi tocca farlo..e sai che allegria fare il pane ogni due giorni. Dovrei essere un capo-progetto MAE non una casalinga frustrata che prepara il pane per la famiglia formato Mulino Bianco.
Metti poi che hai anche un po' di malaria (niente di grave, solo dovuta alla stanchezza) la voglia di cucinare scende sotto i piedi. Eliminato quindi il panino, impossibilitati dall'andare in pizzeria o dal cinese o da qualsiasi altra parte...che faccio? Uso internet ediventemente....solo che...sempre in Africa abito. O meglio sono a Tshimbulu mica nella fornita Kinshasa o a Yaounde dove basta uscire di casa per trovare le donnine che fanno pesce alla brace o i fulbé che preparano un ottimo pollo arrosto. Tshimbulu, nulla di tutto questo. Solo internet per avere idee... provate a digitare cena veloce e semplice...e vedrete cosa ne vien fuori. Insomma non so ancora cosa cucinare e il problema è che ho fame e anche tanta.
I nordici si danno alle minestrine, come riuscire a far loro capire che neanche malata mangio la minestrina? Cioè devo stare proprio ma proprio male e la temperatura deve essere sotto lo zero. Qui siamo a più 26!
Ho deciso, apro il frigo, metto un po' di cose insieme e faccio una frittata.

venerdì 8 maggio 2009

Cooperazione italiana e puttane congolesi

Oggi sono proprio in vena di scrivere.
Ed ecco una cosetta che avevo accantonato, ma è bene che si sappia. Il 30 ottobre i giornali (italiani) cominciano ad occuparsi della RDC, Nkunda avanza verso Goma, migliaia di sfollati ...ed ecco che arriva la dichiarazione del Ministro degli Esteri Franco Frattini: Destinati come fondo di Emergenza e disponibili in Ambasciata per il Kivu 900.000 euro di cui 300.000 per acquisto di cibo, vestiti e cose di prima necessità. Ma da che bel Paese solidale arrivo!! solo che...solo che...la notizia era arrivata alle orecchie delle ONG che si trovano nel Paese un mese prima dell'annuncio. Con tanto di richiesta da parte dell'ambasciata d'Italia a presentare progetti di sicurezza alimentare perchè sarebbero arrivate: le razioni Kappa!!!e non soldi. Ed in effetti è la vendita di queste razioni che avrebbe permesso di finanziare micro-progetti (massimo 10.000 $), una parte delle razioni sarebbero state distribuite direttamente ai richiedenti. Questo a settembre.
Fino a marzo l'ambasciata tace, nessuno sa dire a che punto siano le cose. Sono arrivate le razioni? Ce ne manderanno una parte per i bambini? (abbiamo un centro nutrizionale) e il progetto che fine a fatto? (avevamo presentato un progetto per la diffusione di una pianta alimentare altamente proteica) E' stato approvato?
A marzo vado a fare un giretto a Kin e ne approfitto per avere informazioni. Risposta: non è che ci siano tanti soldi a disposizione, all'incirca 100.000 $ (come siamo scesi rispetto alle dichiarazioni iniziali!!) è il Ministero del Piano Congolese che sceglie i progetti, noi non possiamo intervenire, ma state sicuri che ci metteremo una buona parola e avrete le razioni. Stiamo prendendo contatti con la MONUC (caschi blu dell'ONU in stanza nella RDC) per ottenere il trasporto aereo.
Parto tranquilla in vacanza e quando torno leggo il giornale: 230 professioniste del sesso beneficiano del dono alimentare del Ministero del Piano (vi sto traducendo l'articolo del giornale Le Potentiel del 20 aprile). Giovedì 16 aprile PASCO/ONGD ha chiuso (esatto chiuso non incominciato mentre noi stiamo ancora ad aspettare) la campagna di distribuzione di dono alimentare del Ministero del Piano. E questo con l'appoggio del Governo e popolo italiano in favore dei gruppi vulnerabili della popolazione congolese.
Commento di una prostituta: "Il cibo ci permette di avere la forza ma il preservativo è uno strumento di lavoro importante".
Commentate voi perchè a me viene da ridere!!

Australia: 1 puntata


Eccomi di nuovo a voi,
dopo un paio di mesi passati in silenzio. Scusa, ero presa con il lavoro e poi le vacanze passate in Benin (di questo ne riparliamo un'altra volta) e poi di nuovo lavoroaccumulato da sbrigare. Oggi ho trovato un'altra notizia sull'Australia e vorrei condividerla con voi. Perchè? Facile risposta: dovrei farci un giretto tra novembre e gennaio e quindi comincio a leggere, documentarmi e cose di questo tipo.
Dopo la guida turistia d'obbligo ecco che leggo il giornale. I quotidiani italiani si occupan di Australia per parlare di Vendita di isole tropicali (sinceramente devo dire che ci ho fatto un pensierino) a causa della crisi e ragni...
http://www.corriere.it/esteri/09_maggio_08/australia_tarantole_giganti_6f18d4c6-3bd5-11de-a872-00144f02aabc.shtml
L'articolo mi pare piuttosto divertente soprattutto se letto da qualcuno che vive in Africa. Io convivo pacificamente con ragni, scarafaggi, gechi, lucertole, piccoli roditori e insetti vari: tutti appassionatamente nella stessa casa. Lottare contro di loro è controproducente. Tanta rabbia, quintali di insetticida e poi tanto vincono loro... Unica soluzione: avere un gatto. Impossibile da applicare quando si vive con persone allergiche. Quindi convivenza forzata e pacifica.
Dato che non mi ritrovo foto di ragni congolesi (ma ne farò appena possibile), che comunque non sono letali, vi facciov edere le foto dell'ultimo coinquilino "liberato" nella savana.

domenica 8 marzo 2009

Arrivo di Babbo Natale

Credo che qualcuno abbia gufato perchè Babbo Natale questa volta ha impiegato più tempo del dovuto per arrivare da Kananga a Tshimbulu.
Il primo tratto di viaggio è stato senza troppi problemi, quello per capirci da Roma a Kinshasa, anche l'arrivo a Kanganga si è svolto nelle regole senza troppe complicazioni alla DGM (la polizia che dovrebbe garantire la sicurezza degli stranieri). Un pranzo chez Emilie, una francesce responsabile di progetti della Caritas a Kananga, insieme a Pierangelo, la moglie Sara e la piccola Margherita e poi diritti verso Tshimbulu.....partenza ora 14,30 tempo stimato di arrivo 17,30, arrivo reale 00,20 dopo esser stati recuperati da un'altra macchina. Cosa è successo?
A quanto può capire una giovane donzella che di motori sa ben poco c'è stato un problema con il surriscaldamento dell'acqua. Il primo avuto a meno di un'ora dalla città...ma tanto l'autista uomo non dice nulla, solo che dopo la salita eravamo carichi, la strada era bagnata e che il veicolo ha fatto troppo sforzo quindi cosa normale....se non fosse che dopo pochi Km, senza salite pericolose e ripide abbiamo lo stesso problema e la macchina si ferma da sola..... Arriva fortunatamente in nostro soccorso padre Robert, un belga, che fa strada fino a Bunkonde con noi... Bunkonde, sede di una missione cattolica, è a metà strada tra Tshimbulu e Kananga. E già lì avevamo un ritardo notevole: erano le 18,30. "Fortunatamente" troviamo l'autista di padre Robert che è un meccanico e che spiega al mio autista cosa deve fare e perchè c'è stata la panne. Ci rassicura sulla possibilità di arrivare a Tshimbulu...in teoria sistema la macchina solo che dopo meno di 10 Km si blocca di nuovo e dopo un pochissimi km ancora...E qui l'autista mette in pratica quanto suggerito dal meccanico: toglie il termostato dell'acqua!!! Pensate minimamente che abbia funzionato? Alle 9 eravamo ancora in strada, ancora bloccati. Finalmente però c'è rete e quindi chiamo Vale chiedendo di venirci a prendere in moto...l'altra macchina è in riparazione da non so più quanto tempo. Nella sfiga completa ecco che arriva invece una nuova macchina di un medico che era a Tshimbulu e viene a prenderci. Vale resta per seguirci con la nostra macchina....e arriva la mattina dopo con la moto. La macchina infine arriva in nottata trainata da quella del medico responsabile della zona.
Ovviamente ha piovuto praticamente durante tutto il viaggio e quindi oltre a cercare la rete in continuazione come i rabdomandi cercano l'acqua (noi avevamo i telefonini al posto del bastoncino) siamo anche arrivati bagnati come pulcini.

giovedì 26 febbraio 2009

Babbo Natale

Questo mese Babbo Natale è arrivato il 12, giovedì. Ma i regalini sono stati consegnati solo il giorno dopo. Era Vale che, tornato dal Camerun, praticamente obbligato della mie tre mail quotidiane, ha deciso "spontaneamente" di registrare circa 300 film per il Centro d'Animazione e fare un regalino alla scrittrice di mail...
Mercoledì prossimo arriva di nuovo il mio babbo preferito...Natale questa volta si impersonificherà in due amici preti che verranno direttamente dal paesello carichi carichi di regalini. Adoro le compagnie aeree che ti fanno portare 40 kg come bagaglio...
Avete quindi un'idea di quanto arriverà...ma cosa? Questa è un'ottima domanda. Saprete quando aprirò i pacchetti.

mercoledì 25 febbraio 2009

Canevale esiste in Africa? Ora sì


In alcuni Paesi il Carnevale non esiste, proprio non si sa che cos'è. La RD Congo è uno di questi paesi...ma a Tshimbulu, villaggio sperduto nella savana congolese, ci vive un'italiana che vuole festeggiare almeno il martedì grasso. E allora cosa si fa?
Telefonatina a casa per avere la ricetta delle chiacchiere. (mezzo kg di farina, 50 g di zucchero, 1 uovo & 1 tuorlo, 40g di burro fuso, 1 bicchiere di vino bianco, scorza di limone grattugiata) Alla ricetta originale è stata apportata una piccola modifica legata agli ingredienti, niente vino bianco, sostituito con whisky (non commentate, si fa con quello che si ha!) e limoncello (l'ho fatto io ma fa un po' schifo, è amaro!).
Lunedì quindi la prova generale, cioè ho provato a vedere se venivano le chiacchiere. E poi ho fatto vedere alcune foto agli animatori e ai bambini per cercare di fargli capire cosa volevo.
Martedì gran giorno: due ore e mezzo in cucina, che palle! E meno male che c'era Anto a friggere.... perchè così tanto? Mi è toccato stendere la sfoglia a mano perchè non c'è altro se non un mattarello!! E dovevo preparare chiacchiere per un centinaio di bimbi.
E questo è il risultato:



Pensate a figure legate a riti tribali e altro? Vi state sbagliando di grosso...
abbiamo semplicemente visto le foto di una tribù che si chiama OMO ed è etiope.. e li abbiamo imitati in vero stile carnevalesco.

Cronache di una giornata da imbianchino

Ho appena finito di imbiancare la cucina..e ho scoperto una serie di cose che vorrei condividere con voi.
Ho scoperto perchè gli imbianchini si coprono tutto il corpo anche quando fa caldissimo...avete mai provato a togliervi la vernice ad olio dal corpo? C'è una soluzione rapida: usare il petrolio...ma che puzza dopo. Quello va bene per pulire le macchie per terra ma sul corpo.... proprio non ve lo consiglio. E oggi ho ringraziato la globalizzazione e Johnson's per la sua magica invezione del baby oil...molto utile per togliere le chiazze varie lasciate sul corpo di una imbianchina alle prime armi quindi poco vestita nonostante la tuta blu da imbianchino. Ecco la ricetta toglimacchiediverniceadolio: trenta minuti sotto la doccia con olio e spugna e fregare ovunque. Funziona, vi assicuro.
Il petrolio è ottimo per le piastrelle e le mattonelle ma poi occorre stare attenti a non scivolare...no, non sono caduta, solo andata un po' lunga...
E quindi dopo l'imbiancatura mi è toccato pulire il pavimento, tra una scivolata a l'altra, sembrava di essere sul ghiaccio.
Vi consiglio anche scarpe chiuse..se usate le ciabatte poi vi tocca lavarle...nel petrolio. E io questo momento le mie ciabatte sono in un bagno di petrolio..mi fa schifo solo pensare che mi tocca pulirle perchè qui non c'è la mamma che lo fa al posto mio.
Un altro elemento importante: non vi fare fregare dal colore che sembra sempre troppo chiaro all'inizio e poi si scurisce con il passare del tempo... io volevo fare una cucina un po' giallina, tipo giallo canarino...Ed ecco cosa è uscito fuori:

E sapete perchè mi è venuta la brillante idea di cominciare ad imbiancare? Semplicemente noia e possiblità di fare cose che in Italia neanche mi sognerei di fare. In effetti in caso di danni, cioè di risultati pessimi, non faccio altro che chiamare un imbianchino e lui rimedia al danno in pochissimo tempo e ancor minor costo.
Semplice no?
Quindi se volete cambiare il colore di casa vostra, chiamatemi pure, sono oramai un'esperta.
PS
Non rispondete a telefono se state tinteggiando....io mi ritrovo con il cellulare metà giallo ora

sabato 21 febbraio 2009

Tshimbulu e i fulmini

Oggi ho deciso di parlarvi un po' di Tshimbulu, il villaggio dove sono da un anno e mezzo. Tanto per evitare che ancora qualcuno quando tornerò in Italia mi chieda dove sono stata tutto questo tempo.
Dicevamo Tshimbulu, villaggio del Kasai Occidentale nella Repubblica Democratica del Congo (in breve RDCongo per evitare confusioni con l'altro Congo), sotto l'equatore per intenderci; nel pieno di una savana poco lussureggiante (dimenticate il Kenya per favore) fatta essenzialmente di erbacce e alberelli. Sono in un altipiano, quindi grandi spazi aperti senza animali perchè se li sono mangiati tutti.
Piove praticamente tutto l'anno (tranne giugno e luglio) e dato che qui credono ai foudroyeur non si muove nessuno quando anche solo minaccia il temporale. Nota per i poco francofoni. Il foudroyeur è il padrone dei fulmini, una persona che comanda i fulmini, tipo dove cadere e chi o cosa incenerire per capirci. Qui è pieno di fulmini globulari, a noi di solito ci distruggono qualche apparecchio elettrico. Ora cerchiamo di rimediare con i parafulmini, appena arriveranno da Kinshasa. Gli abitanti di qui credono ai foudroyeur, anche perché spesso ci sono persone fulminate o semplicemente case bruciate. Nessuno ne mette in dubbio l'esistenza, così come nessuno ne ha mai visto uno all'opera. Parlare di fenomeni naturali qui non è neanche preso in considerazione. E ogni volta che a qualcuno tocca la "fortuna" di essere visitati da un fulmine (di solito poi sono morti stecchiti) ecco che tutti i vicini, ma anche gli altri del villaggio, cominciano a parlare dei problemi in famiglia e individuano chi è andato dal foudroyeur.. eh già è un tipo piuttosto veniale che si lascia comperare e per qualche spicciolo e un pollo manda fulmini su ordinazione. Si dice anche che di solito verifica la storia raccontata dal committente per vedere se è vera e che avvisa il malcapitato prima di procedere al grazioso invio.

giovedì 19 febbraio 2009

Omaggio a Roma

Sono tornata da oramai un'oretta da Kayembe Nzolo, un villaggio a 30 minuti da qui (inutile dare i Km). Siamo praticamente scappati per la pioggia, la strada in alcuni punti non è proprio buona e non volevo restare a dormire nella savana. Appena tornata ho tirato fuori il dolce, ho messo a fare una tisana e ne ho assaggiato un pezzetto. Dolce allo yogurt (no, non si trova lo yogurt qui, lo faccio io) e mi è arrivata una folata di nostalgia. Ero seduta sola in soggiorno ma ero anche a Roma con le ragazze a prendere un thè e mangiare lo stesso dolce. Ed ero veramente lì con Grazia e Rosina a ridere e parlare.
Che voglia di tornare a Roma, ai tempi dell'università. Mi sembra un periodo così spensierato. In realtà mi piace anche Roma e tutto quello che c'è lì. Attacco di nostalgia acuta....mi tocca bere una birra per non pensarci? Dopo tre tazze di tisana?
La tisana è un fai-da-tè derivante da anni ad una bottega del commercio equo e solidare di Roma, quella sotto casa. Ingredienti: cardamomo, chiodi di garofano, cannella, noce moscata e pepe...ma ho sbagliato le dosi... e mi è toccato bere una tisana al pepe... a Roma era più facile: sacchetti già confezionati pronti all'uso.
Ho voglia di tornare, di rientrare, lì la vita è più facile, forse più stressante, sicuramente più facile.
Immagino poi che la stessa voglia sparirà appena metterò piedi in Italia, per ora mi godo quest'attimo di nostalgia ascoltando Pino Daniele e assaporando con la mente della pastiera e dei magnifici dolci di Napoli.

lunedì 2 febbraio 2009

Mankenene

Tutti quelli che vivono per un lungo periodo all'estero poi sono dei disadattati, l'Erasmus è il primo segno: ci metti almeno un anno a capire che sei in Italia e come funziona il sistema. Se vai in Africa dove tutto ma proprio tutto è diverso quando rientri è la catastrofe. Io l'ultima volta mi trattenevo dal chiamare un qualsiasi ragazzetto e ordinargli cosa fare... cioè qui è normale, anche se non lo consoci bene chiami un bimbo e gli dici: fai questo. E lui lo fa senza discutere o reclamare. Insomma il paradiso per me. Poi diciamo anche che i ragazzetti qui hanno capito il mio debole e ora sono loro che mi dicono cosa fare (essenzialmente dolci) e io lo faccio senza protestare. Anche perchè mi fanno proprio ridere. Ieri hanno trovato un nido di mankenene (le formiche rosse) erano tutti contenti. Quindi prima mi hanno chiamato per andare a vedere, poi me le hanno portato dicendo: ora tu le prepari! E mi è toccato uccidere tutte le formichine per annegamento... mi dispiaceva un po' perchè mi ricordavano Z la formica e anche 1001 pattes (non conosco il titolo in Italiano). E poi mi è toccato mangiare la regina (perchè quello è un capo e spetta ai grandi, poi quando mi hanno detto che era un cibo riservato agli uomini non ho avuto dubbi) che buona! sapeva di molluschi.
E poi che belline le mankenene, ci sono i guerrieri e anche quelle bianche peccato che non avevo pile nella macchina fotografica, sono un vero spettacolo.
Quelle che non hanno preso i ragazzini le hanno fatte fuori le formiche nere giganti (nel senso che sono grandi rispetto alle altre) e che pizzicano in una maniera incredibile. Una vera strage di innocenti.

giovedì 29 gennaio 2009

Riunione degli “Umanitari”

Eh eh… indovinate dove sono finita ieri? Ad una riunione di coordinamento degli “Umanitari” all’Unicef…. E chi sono? Risposta facile: tutti i rappresentanti delle varie agenzie dell’ONU più qualche raro rappresentante delle ONG internazionali e nazionali presenti sul territorio….Nel club dei grandi insomma…dove si decidono le strategie e i progetti per la provincia del Kasai Occidentale…che poi verranno proposti a Kinshasa (la capitale sede degli uffici principali).
Eravamo forse una ventina, non di più, tra cui: MONUC (esercito dell’Onu in stanza nella RD Congo) ufficio diritti dell’uomo (mancava quello dell’esercito), Esercito Belga (ci sono i belgi per un programma di cooperazione da oltre un anno), FAO, OMS, UNPFA (forse ho dimenticato qualche agenzia), per le ONG: Batoke (gestita da una belga), BDOM (ufficio diocesano della salute), CISP (italiano) e COE (in questo caso io!!).
In effetti fanno riunioni almeno una volta alla settimana, di ogni genere, e occorre essere invitati per partecipare. L’invito informale, ma sempre invito è stato, è arrivato la settimana scorsa da parte dell’Unicef e io ne ho approfittato…. Perché ero troppo curiosa di sapere cosa cavolo si dice in queste riunioni.
Prima di tutto si parla in sigle e se quelle di sopra vi sembrano incomprensibili potete immaginare il resto che è riferito a programmi, progetti e altro. Insomma ho capito ben poco anche perché si è perso più tempo a rileggere quello che era stato detto la volta precedente che fare altro. Riassunto: si è parlato di un problema di aggressione di operai in un villaggio, il rapporto di due missioni a Dekese e Mashala (cos’era successo?… e io che ne so), comunicazione sulla fine dell’epidemia Ebola, 7 poliziotti hanno violentato una ragazzina di 13 anni (e tutti in sala sapevamo che probabilmente se la caveranno), problema della sicurezza alimentare a Tshikapa e Lac Munkamba. Non vi preoccupate se vi sembra arabo quello che sto scrivendo… anch’io non so nulla di più.
Poi scambio di informazioni umanitarie, programma di riunione per febbraio, presentazione delle varie persone presenti (già, si è fatto alla fine).
Seconda riunione, invitata alla fine della prima….. ore 15.00 inizio previsto…ma ci toccava aspettare l’arrivo dei rappresentanti del governo e quindi inizio ore 15.30.. e siamo stati anche fortunati.
Questa è stata più chiara, perchè sapevo di cosa parlavano: l’inizio di un progetto contro la malnutrizione nella nostra zona. Avevo letto il progetto (cambiato tre volte), per cui per me è stato molto più semplice.
Tra una riunione e l’altra ho anche pranzato a casa di Pierangelo, un cooperante italiano incontrato la settimana scorsa. E fatto spese per l’ospedale. Rientro a Tshimbulu alle 21.00…. ovviamente dopo 3 ore di strada.

martedì 27 gennaio 2009

Metti che ti rubano il cellulare

In Italia, quando ci si accorge di aver perso(?) il telefonino immediatamente si prova a fare una telefonata, sperando in un'anima pia e poi ci si rassegna a comprarne uno nuovo maledicendo il fatto di non aver registrato anche su un'agenda i vari numeri della scheda...ma io abito a Tshimbulu e qui è tutta un'altra storia..
Ecco cosa succede a Tshimbulu quando "sparisce" un cellulare.
Basta andare da un sorcier (per i non francofoni: specie di stregone) che vede nello specchio tutto quello che è successo, dove è stato perso il telefono e anche chi lo ha recuperato.... ovviamente occorre "incoraggiare" il sorcier affinchè veda chiaramente...
Augy, l'elettricista che lavora per noi, ha perso il telefono, immediatamente suo cognato è andato dal sorcier che gli ha svelato il mistero. Il telefono è stato perso per strada, gli è caduto dalla tasca (e fin qui mi sembra che non ci vogliano doti divinatorie), lo hanno raccolto due ragazzi di un villaggio piuttosto lontano (occhio alla distanza, qui 20 Km si percorrono in 40 minuti di macchina e quindi è lontano). Uno di questi due è un ladro e anche un sorcier e quindi è molto difficile recuperarlo. Suo cognato si è offerto di andare a recuperarlo (dopo che aveva provato a chiedere in prestito la moto) insieme ad un tipo della ANR (polizia che si occupa di sicurezza del Presidente). E sono partiti sabato pomeriggio....
Ad oggi nessuna notizia, ma se il sorcier visionario funziana veramente lo invio in Italia per cercare di risolvere tutti i casi di borseggio di Roma... altro che telecamere ed esercito nelle città!!!

sabato 24 gennaio 2009

Ministro dell'Educazione

Domani saremo impegnati con la distribuzione di alcuni kit scolastici forniteci dal Ministro dell'educazione in persona... no, non è quello nazionale ma quello provinciale, una specie di assessore alla Pubblica istruzione regionale. L'ho conosciuto ad un incontro organizzato dall'Unicef, poi l'ho rivisto una volta a Tshimbulu. Il Governo nazionale ha deciso di regalare a tutti i bambini della prima elementare un kit composto da zainetto, quaderni e poco altro. Ovviamente nessun libro. Pensate che siano un po' in ritardo rispetto all'inizio dell'anno scolastico? Qui è normale, l'Unicef ha cominciato la sua distribuzione dopo le vacanze di Natale.
I kit sono arrivati, via aerea, l'unica possibile e veloce, dalla capitale a Kananga. Il governo provinciale (cioè il corrispondente della giunta regionale) dovrebbe occuparsi della distrubuzione sul terriotorio di competenza... solo che non hanno i fondi necessari per pagare l'affitto di camion o altro. Non ci credete? Sono stata nell'ufficio del Ministro dell'Educazione martedì scorso: non c'era elettricità. La società che la forniva ha smesso e loro non hanno neanche un gruppo elettrogeno, o meglio lo hanno ma è rotto.... Si può immaginare di entrare da un qualsiasi assessore regionale in Italia e trovarlo al buio? Qui è la prassi. E se non hanno soldi per riparare il gruppo o comprare la benzina per alimentarlo figuratevi dove vanno a prendere i fondi per spedire i kit.
Quindi si affidano alle "occasioni" come le chiamano qui. Cioè qualcuno di cui si fidano a cui consegnare i kit, nella speranza che vengano realmente distribuiti e non venduti al mercato. A questo proposito, tanto per farvi capire il clima di fiducia che regna: il Ministro mi ha chiesto di assicurare la distribuzione e di non lasciare i Kit al provveditore agli studi.... perchè non si sa mai.
Ora il provveditore responsabile della zona dove sono io è una persona seria e non credo si metta a fare scherzetti con i kit. Quello che vi dico serve solo per cercare di farvi capire fin dove la corruzione può arrivare (l'anno scorso sono stati trovati al mercato i kit dell'Unicef) e che livello di fiducia esiste tra i vari gradi della stessa istituzione.
Vediamo cosa succederà lunedì

venerdì 23 gennaio 2009

Kamueshi e la bambina madre

Ieri, come tutti i venerdì,sono stata in un villaggio per fare sensibilizzazione, cioè per parlare di alcune cose e cercare di far cambiare alcuni comportamenti sbagliati nella popolazione. Il villaggio in questione è Kamueshi, appena quale Km da Tshimbulu. Questa volta nessun ubriaco, forse perchè ad aspettarci erano essenzialmente donne. Stiamo lavorando per la diffusione di una pianta, si chiama Moringa (ve ne parlerò in seguito) per combattere la malnutrizione.
In ogni villaggio c'è almeno un personaggio degno di nota. A Kamueshi, villaggio composto da 50 casette, il mio sguardo si posa su una ragazzina. Si chiama Ntumba, nome comune qui. Da una prima occhiata fugace sembra che sia incinta.
Durante la sensibilizzazione chiedo agli animatori di guardarla, poi comincia il dialogo con interprete. Le chiedo quanti anni ha, non lo sa... bisognerebbe chiedere a sua madre che è a casa. E' andata a scuola fino alla quarta elementare poi suo padre è morto e lei non ha più frequentato (la scuola anche se pubblica deve essere pagata). Si cerca di capire se ha avuto dei rapporti con dei ragazzi, lei nega, dice che è troppo piccola, che non ha mai avuto le mestruazione, che non può essere incinta perchè ha il seno piccolo e non può allattare... Ecco, aspettavamo questo, una falsa convinzione, una sorta di credenza assurda causa poi di vari danni. Come quella che se si hanno rapporti in piedi non c'è nessun rischio di procreare. O l'altra che si guarisce dall'AIDS se si fa con una vergine.
L'accompagniamo dalla mamma, per vedere dove vive e fare alcune domande. Unica risposta che otteniamo: la ragazza ha 13 anni. Per il resto la mamma non sa niente. Ci dice che la prima figlia si è sposata a 16 anni e che dopo due parti andati male è morta. Le gravidanze delle ragazzine sono ad alto rischio, sia per il bambino che per la mamma.
Noi non possiamo fare niente finchè la ragazza continua a negare, solo sperare che ci siamo sbagliati, che quella pancia non è dovuta ad un feto ma forse al troppo cibo (e già sappiamo che non è possibile). E aspettare finchè la pancia diventerà più grande e allora, forse, lei sarà la prima ad ammettere il suo stato e potrà essere seguita da un medico.

Arrestato Nkunda

Oggi volevo farvi partecipi del mio sgranocchiare castagne in un clima autunnale (pioviggina e c'è un po' di nebbia e fa caldo)... Vi chiederete: da quando ci sono le castagne in Africa? Risposta: da quando Babbo Natale arriva a Tshimbulu.
In realtà mentre sto sgranocchiando una castagna, che male non è, vi parlo invece di Nkunda. Chi è Nkunda? Un congolese di origine Tutsi (ricordate il genocidio Hutu Tutsi in Ruanda e Burundi?) che era agli ordini di Paul Kagame (presidente del Ruanda)Una parte della sua storia: http://it.wikipedia.org/wiki/Laurent_Nkunda. I problemi politici qui sono un po' complessi, provo a farvi un riassuntino. Durante le varie guerre succedutesi il Congo ha fatto da territorio per i rifugiati, prima di un'etnia e poi dell'altra. Maggiori info: http://it.wikipedia.org/wiki/Genocidio_ruandese
Desiré Kabila è giunto al potere grazie ad un accordo anche con il governo ruandese e lo sterminio di una serie di campi profughi durante la sua "discesa" verso Kinshasa.
Pare che poi non rispettò gli accordi presi e fu ucciso. Inoltre i ribelli continuano ad imperversare nel Nord Kivu, zona mineraria a confine con il Ruanda.
Ora l'arresto di Nkunda da parte dei ruandesi mi solleva un po' anche se non capisco cosa c'è realmente dietro quest'azione. Anche perchè c'è un altro gruppo armato che sta scendendo, non si capisce chi siano ma si sa quello che fanno. E vi assicuro che non sono teneri. Ci sono tre volontari in quelle zone, loro sono sull'attenti pronti a partire da un momento all'altro.
Intanto qui, più a sud, si stanno riarmando. Pare che avessero nascosto armi e ora sono nuovamente pronte all'uso. L'altra sera ero in città e ho sentito degli spari.
La situazione si sta deteriorando, si dice che ci siano dei membri dell'esercito che aggrediscono e compiono rapine, altri dicono che sia la polizia. Pare non siano pagati. Intanto prosegue il riarmo della gente, dicono per difendersi. Da chi?
Il Presidente Kabila, il figlio questa volta, è atteso per metà mese qui. Vedremo cosa succede o se tutto si tranquillizzerà nuovamente.
Intanto leggo quello che arriva in Italia: un trafiletto sul Corriere, nulla ma proprio nulla sulla Repubblica. E mi viene da scrivervi i titoli di oggi della sua sezione estero:
Papa: "Internet un dono per l'umanità"..mi vien da dire quella che può accedere.
Bruxelles: strage in un asilo nido. Morti due bambini e un adulto. Strage? tre persone? Non discuto sulla gravità del gesto...ma di Nkunda neanche l'ombra. E lui non li ammazza i bambini, li rapisce, li droga, gli insegna ad uccidere. E le bambine? Le rapisce, le droga, gli insegna a combattere e le usa come mogli.
Continuo con i titoli:
Norvegia: spari davanti ad una scuola.. dove sono le notizie quando i ribelli entrano in una scuola e rapiscono tutta la scolaresca?
Casa Bianca "medioevo" tecnologico.... qui non c'è ne elettricità (che per inciso viene venduta al Sud Africa e non distribuita alla popolazione)ne acqua corrente.
Gaza, Hamas contro Obama....neanche commento
Finite le notizie di oggi.
Nkunda per la Repubblica non esiste. O meglio non è degno di una notizia, neanche un trafiletto, su uno dei quotidiani più importanti d'Italia. Scusate ma sono un po' incazzata con il mondo dell'informazione.

sabato 17 gennaio 2009

E' arrivato Babbo Natale

Il primo giretto qui Babbo Natale lo ha già fatto. E' arrivato alle 14h00, ora locale di lunedì 12 gennaio. Certo un po' in anticipo rispetto ai tempi normali ma qui siamo nella savana africana dove non c'è praticamente nulla e allora Babbo Natale ha pietà di noi e passa varie volte l'anno per riconfortare i volontari di Tshimbulu.
Anche se è arrivato alle 14h, con due sacchi pieni di cose buone, purtroppo non si sono potuti aprire i regali prima delle 3 del pomeriggio. Perchè? Ovviamente perchè il Babbo Natale in questione, in realtà erano due emissari, aveva fame e quindi prima c'è stato il pranzo con me che non toglievo gli occhi dalle due borse e che strepitavo nell'attesa di aprirle. Alla fine mi hanno dato il permesso perchè proprio si vedeva che ero impaziente. E quindi con pranzo non ancora finito mi sono messa ad aprire e scartare i regali vari... e poi a sistemarli in dispensa e in frigo.Una delle cose più belle e divertenti è aprire i vari pacchi e pacchettini, di solito si sa quello che c'è dentro ma è sempre una gioia scartare i "regali". E poi arriva sempre qualcosa di non previsto perchè non richiesto e quindi è ancora più bello. Anche perchè si scoprono cose strane, cioè diverse, di amici che ora sono lontani e che sembrano più vicini di prima, di quando si viveva nella stessa nazione, nella stessa città.
A dicembre Babbo Natale è arrivato due volte: il 6 con regali soprattutto per i bambini (palloni da calcio e pallavolo e reti) e dolci per noi e poi di nuovo il 23 (i regali questa volta sono stati aperti il 24 sera ed erano piuttosto personali, oltre al vino e ai dolcetti).
Ecco una foto per rendervi partecipi.

Insomma come si vede soprattutto cibarie deliziosissime legate al Natale. Qui non ci sono le mandorle e allora occorre sperare in doni dei vari Babbi Natali presenti in Italia. In effetti alcune persone (Giovanna, la Patina, la mamma di un poliziotto, mia madre in primis...e spero di non aver dimenticato nessuno) si sono impiegnate a mandarmi qualcosa di tipico così per evitare attacchi isterici nostalgici.
Vi è venuta voglia di assaggiare qualcosa? Facile: prendete un aereo e venite a trovarmi, ma fatelo in fretta perchè le scorse si stanno già assottigliando. E già che venite ricordate di avvisare Babbo Natale, così provvederà di nuovo a mandare regali.

domenica 11 gennaio 2009

Babbo Natale

Qui a Tshimbulu domani arriva Babbo Natale.. E non è mica in ritardo! dato che siamo un po' spersi nella savana ha deciso di dedicarsi particolarmente a noi e quindi passa più volte l'anno lasciando sempre tanti ragali che sono soprattutto buoni.
Quindi domani comincia il suo giro e chissà quante altre volte passerà ancora di qui.
L'anno scorso è passato proprio un'infinità di volte, tra cui anche il 24 sera tanto per non farci sentire troppo diversi dagli altri occidentali lasciati in Occidente.
E dato che sono regali, ho solo un'idea di cosa ci porterà quindi abbiate pazienza fino a domani pomeriggio e aprirete i regali con me!
buona serata

venerdì 9 gennaio 2009

Kabitanga

Dopo la pausa semi festiva dovuta soprattutto ad una serie di eventi non previsti, è ripresa l'attività di sensibilizzazione nei villaggi intorno a Tshimbulu. Oggi, dato che dovevamo recuperare un po' sui temi, ne abbiamo fatti due: Kabitanga e Mukila Ngombe. Nel secondo ci passo solamente e lascio gli animatori, io e Yvonne proseguiamo per Kabitanga. Appena arrivati alla chiesa (di solito l'unico posto dove ci si può riunire è la chiesa, poco importa di che confessione religiosa) non c'è nessuno, pensavamo che il messaggio del nostro arrivo non fosse arrivato. Ed invece, in 5 minuti comincia ad arrivare gente (dopo ci siamo rese conto che erano tutti insieme a bere). Un casino mai sentito, e non era dovuto ai bambini sempre numerossisimi, ma agli adulti, in particolare agli uomini: erano tutti, ma proprio tutti, ubriachi. Ora provate ad immaginare le scena. Due donne che cercano di far star zitti degli uomini tra cui il capovillaggio (responsabile amministrativo, tipo sindaco, carica trasmessa per eredità dal padre al figlio primogenito, maschio ovviamente) e il Mulami (il catechista per capirci) e tutta la banda dei notabili.... Insomma sono arrivata a fare giochi che si fanno con i bambini per farli stare zitti. Erano talmente ubriachi che rispondevano come i bambini!!! E poi è arrivata la minaccia: se non state zitti mi riprendo le Moringa (vi spiegherò in seguito del progetto) e torno a Tshimbulu. Unici 5 minuti di silenzio. Dopo aver spiegato come firmare il foglio firme (necessario se si ha un progetto alle spalle) e alla seconda persona che non capiva (di solito è molto semplice, se le persone sono sobrie) Ivonne si è messa a scrivere i nomi dei presenti (non arrivavano neanche a fare quello) e io a fare sensibilizzazione, cioè a parlare per cercare di convincerli ad accettare la pianta e a prendersene cura (cosa molto più difficile). Ovvimente non parlo luba e così mi sono presa come interprete uno di questi magici uomini ubriachi per interprete. Solo che ogni tanto si perdeva e dovevo ripetere le cose due volte e poi Yvonne mi ha detto che spesso traduceva altro.... Il capovillaggio intanto continuava a far casino con il Mulami.
Alla fine abbiamo distribuito le piante e dato che c'era aria di richieste, cioè qualcuno aveva già cominciato a chiedermi qualcosa in luba (ma io faccio finta di non capire) sono passata all'attacco chiedendo che ci dessero qualcosa come incoraggiamento. Insomma completamente immedesimata nella parte della tipica persona congolese che chiede qualcosa in cambio di un lavoro che è tenuto a fare. Il mio interprete mi ha chiesto cosa volevo e la mia risposta è stata immediata: Tumbele, pingeo (arachidi, subito). E dato che è il periodo della raccolta e che tutti erano ubriachi si sono dimenticati il colore della mia pelle (che vuol dire in automatico persona piena di soldi) e mi hanno riempito una bacinella di arachidi. Che mangerò e soprattutto distribuirò domani ai bambini.

Buona notte

mercoledì 7 gennaio 2009

Befana

Anche a Tshimbulu arriva la Befana, incredibile ma vero!!....
in realtà ci hanno provato in molte. Alcune si sono prenotate per il viaggio ma hanno rinunciato: dicono che c'è la guerra, un certo Konda, in un posto che si chiama Kivu, è lontanissimo da questo villaggio ma è meglio non rischiare....solo che si sono dimenticate dell'altra guerra quella dell'Ituri... ma lì i giornalisti non ci sono e quindi è come se non esistesse per il mondo. E' più interessante Konda e le miniere e l'invasione cinese del Congo....
Altre befane, un po' deboli di salute, hanno rinunciato dopo la notizia di un'epidemia di Ebola. Non sapendo che ne scoppia una ogni tre mesi di media. Questa volta il villaggio è molto più vicino, ma non troppo per pensare ad una possibile propagazione fin qui. Circa 250 Km.
Alcune erano a letto con il raffreddore e non se la sentivano di lasciare il freddo polare occidentale per un posto dal caldo tropicale..
Un paio si sono svegliate tardi e hanno trovato la strada bloccata per la tormenta di neve.
Una ha deviato all'ultimo momento, dicendo che si era dimenticata di sua nonna che passava l'inverno a Tenerife perchè lì il clima è migliore, insomma ha deciso di andarla a trovare.
A Kinshasa c'è stata la moria, alcune entrate in crisi appena messo piede a terra: vere crisi isteriche, alcune per le zanzare, altre invaghite di prestanti e atletici giovincelli locali.

A Tshimbulu, villaggio invaso dai bambini, ne è arrivata solo una, che poverina è stata presa d'assalto...
Il dolce lo ha fatto lei stessa perchè qui ci sono solo caramelle ma niente pasticcerie. Solo materie prime: uova, latte in polvere, zucchero, farina, il lievito arriva dalla capitale (mentre le atre erano indaffarate lei ne ha approfittato per fare un giro al supermercato e fare rifornimento) lo yogurt è stato preparato da una base "ragalata" dai dipendenti di un negozietto.