venerdì 9 gennaio 2009

Kabitanga

Dopo la pausa semi festiva dovuta soprattutto ad una serie di eventi non previsti, è ripresa l'attività di sensibilizzazione nei villaggi intorno a Tshimbulu. Oggi, dato che dovevamo recuperare un po' sui temi, ne abbiamo fatti due: Kabitanga e Mukila Ngombe. Nel secondo ci passo solamente e lascio gli animatori, io e Yvonne proseguiamo per Kabitanga. Appena arrivati alla chiesa (di solito l'unico posto dove ci si può riunire è la chiesa, poco importa di che confessione religiosa) non c'è nessuno, pensavamo che il messaggio del nostro arrivo non fosse arrivato. Ed invece, in 5 minuti comincia ad arrivare gente (dopo ci siamo rese conto che erano tutti insieme a bere). Un casino mai sentito, e non era dovuto ai bambini sempre numerossisimi, ma agli adulti, in particolare agli uomini: erano tutti, ma proprio tutti, ubriachi. Ora provate ad immaginare le scena. Due donne che cercano di far star zitti degli uomini tra cui il capovillaggio (responsabile amministrativo, tipo sindaco, carica trasmessa per eredità dal padre al figlio primogenito, maschio ovviamente) e il Mulami (il catechista per capirci) e tutta la banda dei notabili.... Insomma sono arrivata a fare giochi che si fanno con i bambini per farli stare zitti. Erano talmente ubriachi che rispondevano come i bambini!!! E poi è arrivata la minaccia: se non state zitti mi riprendo le Moringa (vi spiegherò in seguito del progetto) e torno a Tshimbulu. Unici 5 minuti di silenzio. Dopo aver spiegato come firmare il foglio firme (necessario se si ha un progetto alle spalle) e alla seconda persona che non capiva (di solito è molto semplice, se le persone sono sobrie) Ivonne si è messa a scrivere i nomi dei presenti (non arrivavano neanche a fare quello) e io a fare sensibilizzazione, cioè a parlare per cercare di convincerli ad accettare la pianta e a prendersene cura (cosa molto più difficile). Ovvimente non parlo luba e così mi sono presa come interprete uno di questi magici uomini ubriachi per interprete. Solo che ogni tanto si perdeva e dovevo ripetere le cose due volte e poi Yvonne mi ha detto che spesso traduceva altro.... Il capovillaggio intanto continuava a far casino con il Mulami.
Alla fine abbiamo distribuito le piante e dato che c'era aria di richieste, cioè qualcuno aveva già cominciato a chiedermi qualcosa in luba (ma io faccio finta di non capire) sono passata all'attacco chiedendo che ci dessero qualcosa come incoraggiamento. Insomma completamente immedesimata nella parte della tipica persona congolese che chiede qualcosa in cambio di un lavoro che è tenuto a fare. Il mio interprete mi ha chiesto cosa volevo e la mia risposta è stata immediata: Tumbele, pingeo (arachidi, subito). E dato che è il periodo della raccolta e che tutti erano ubriachi si sono dimenticati il colore della mia pelle (che vuol dire in automatico persona piena di soldi) e mi hanno riempito una bacinella di arachidi. Che mangerò e soprattutto distribuirò domani ai bambini.

Buona notte

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