giovedì 26 febbraio 2009

Babbo Natale

Questo mese Babbo Natale è arrivato il 12, giovedì. Ma i regalini sono stati consegnati solo il giorno dopo. Era Vale che, tornato dal Camerun, praticamente obbligato della mie tre mail quotidiane, ha deciso "spontaneamente" di registrare circa 300 film per il Centro d'Animazione e fare un regalino alla scrittrice di mail...
Mercoledì prossimo arriva di nuovo il mio babbo preferito...Natale questa volta si impersonificherà in due amici preti che verranno direttamente dal paesello carichi carichi di regalini. Adoro le compagnie aeree che ti fanno portare 40 kg come bagaglio...
Avete quindi un'idea di quanto arriverà...ma cosa? Questa è un'ottima domanda. Saprete quando aprirò i pacchetti.

mercoledì 25 febbraio 2009

Canevale esiste in Africa? Ora sì


In alcuni Paesi il Carnevale non esiste, proprio non si sa che cos'è. La RD Congo è uno di questi paesi...ma a Tshimbulu, villaggio sperduto nella savana congolese, ci vive un'italiana che vuole festeggiare almeno il martedì grasso. E allora cosa si fa?
Telefonatina a casa per avere la ricetta delle chiacchiere. (mezzo kg di farina, 50 g di zucchero, 1 uovo & 1 tuorlo, 40g di burro fuso, 1 bicchiere di vino bianco, scorza di limone grattugiata) Alla ricetta originale è stata apportata una piccola modifica legata agli ingredienti, niente vino bianco, sostituito con whisky (non commentate, si fa con quello che si ha!) e limoncello (l'ho fatto io ma fa un po' schifo, è amaro!).
Lunedì quindi la prova generale, cioè ho provato a vedere se venivano le chiacchiere. E poi ho fatto vedere alcune foto agli animatori e ai bambini per cercare di fargli capire cosa volevo.
Martedì gran giorno: due ore e mezzo in cucina, che palle! E meno male che c'era Anto a friggere.... perchè così tanto? Mi è toccato stendere la sfoglia a mano perchè non c'è altro se non un mattarello!! E dovevo preparare chiacchiere per un centinaio di bimbi.
E questo è il risultato:



Pensate a figure legate a riti tribali e altro? Vi state sbagliando di grosso...
abbiamo semplicemente visto le foto di una tribù che si chiama OMO ed è etiope.. e li abbiamo imitati in vero stile carnevalesco.

Cronache di una giornata da imbianchino

Ho appena finito di imbiancare la cucina..e ho scoperto una serie di cose che vorrei condividere con voi.
Ho scoperto perchè gli imbianchini si coprono tutto il corpo anche quando fa caldissimo...avete mai provato a togliervi la vernice ad olio dal corpo? C'è una soluzione rapida: usare il petrolio...ma che puzza dopo. Quello va bene per pulire le macchie per terra ma sul corpo.... proprio non ve lo consiglio. E oggi ho ringraziato la globalizzazione e Johnson's per la sua magica invezione del baby oil...molto utile per togliere le chiazze varie lasciate sul corpo di una imbianchina alle prime armi quindi poco vestita nonostante la tuta blu da imbianchino. Ecco la ricetta toglimacchiediverniceadolio: trenta minuti sotto la doccia con olio e spugna e fregare ovunque. Funziona, vi assicuro.
Il petrolio è ottimo per le piastrelle e le mattonelle ma poi occorre stare attenti a non scivolare...no, non sono caduta, solo andata un po' lunga...
E quindi dopo l'imbiancatura mi è toccato pulire il pavimento, tra una scivolata a l'altra, sembrava di essere sul ghiaccio.
Vi consiglio anche scarpe chiuse..se usate le ciabatte poi vi tocca lavarle...nel petrolio. E io questo momento le mie ciabatte sono in un bagno di petrolio..mi fa schifo solo pensare che mi tocca pulirle perchè qui non c'è la mamma che lo fa al posto mio.
Un altro elemento importante: non vi fare fregare dal colore che sembra sempre troppo chiaro all'inizio e poi si scurisce con il passare del tempo... io volevo fare una cucina un po' giallina, tipo giallo canarino...Ed ecco cosa è uscito fuori:

E sapete perchè mi è venuta la brillante idea di cominciare ad imbiancare? Semplicemente noia e possiblità di fare cose che in Italia neanche mi sognerei di fare. In effetti in caso di danni, cioè di risultati pessimi, non faccio altro che chiamare un imbianchino e lui rimedia al danno in pochissimo tempo e ancor minor costo.
Semplice no?
Quindi se volete cambiare il colore di casa vostra, chiamatemi pure, sono oramai un'esperta.
PS
Non rispondete a telefono se state tinteggiando....io mi ritrovo con il cellulare metà giallo ora

sabato 21 febbraio 2009

Tshimbulu e i fulmini

Oggi ho deciso di parlarvi un po' di Tshimbulu, il villaggio dove sono da un anno e mezzo. Tanto per evitare che ancora qualcuno quando tornerò in Italia mi chieda dove sono stata tutto questo tempo.
Dicevamo Tshimbulu, villaggio del Kasai Occidentale nella Repubblica Democratica del Congo (in breve RDCongo per evitare confusioni con l'altro Congo), sotto l'equatore per intenderci; nel pieno di una savana poco lussureggiante (dimenticate il Kenya per favore) fatta essenzialmente di erbacce e alberelli. Sono in un altipiano, quindi grandi spazi aperti senza animali perchè se li sono mangiati tutti.
Piove praticamente tutto l'anno (tranne giugno e luglio) e dato che qui credono ai foudroyeur non si muove nessuno quando anche solo minaccia il temporale. Nota per i poco francofoni. Il foudroyeur è il padrone dei fulmini, una persona che comanda i fulmini, tipo dove cadere e chi o cosa incenerire per capirci. Qui è pieno di fulmini globulari, a noi di solito ci distruggono qualche apparecchio elettrico. Ora cerchiamo di rimediare con i parafulmini, appena arriveranno da Kinshasa. Gli abitanti di qui credono ai foudroyeur, anche perché spesso ci sono persone fulminate o semplicemente case bruciate. Nessuno ne mette in dubbio l'esistenza, così come nessuno ne ha mai visto uno all'opera. Parlare di fenomeni naturali qui non è neanche preso in considerazione. E ogni volta che a qualcuno tocca la "fortuna" di essere visitati da un fulmine (di solito poi sono morti stecchiti) ecco che tutti i vicini, ma anche gli altri del villaggio, cominciano a parlare dei problemi in famiglia e individuano chi è andato dal foudroyeur.. eh già è un tipo piuttosto veniale che si lascia comperare e per qualche spicciolo e un pollo manda fulmini su ordinazione. Si dice anche che di solito verifica la storia raccontata dal committente per vedere se è vera e che avvisa il malcapitato prima di procedere al grazioso invio.

giovedì 19 febbraio 2009

Omaggio a Roma

Sono tornata da oramai un'oretta da Kayembe Nzolo, un villaggio a 30 minuti da qui (inutile dare i Km). Siamo praticamente scappati per la pioggia, la strada in alcuni punti non è proprio buona e non volevo restare a dormire nella savana. Appena tornata ho tirato fuori il dolce, ho messo a fare una tisana e ne ho assaggiato un pezzetto. Dolce allo yogurt (no, non si trova lo yogurt qui, lo faccio io) e mi è arrivata una folata di nostalgia. Ero seduta sola in soggiorno ma ero anche a Roma con le ragazze a prendere un thè e mangiare lo stesso dolce. Ed ero veramente lì con Grazia e Rosina a ridere e parlare.
Che voglia di tornare a Roma, ai tempi dell'università. Mi sembra un periodo così spensierato. In realtà mi piace anche Roma e tutto quello che c'è lì. Attacco di nostalgia acuta....mi tocca bere una birra per non pensarci? Dopo tre tazze di tisana?
La tisana è un fai-da-tè derivante da anni ad una bottega del commercio equo e solidare di Roma, quella sotto casa. Ingredienti: cardamomo, chiodi di garofano, cannella, noce moscata e pepe...ma ho sbagliato le dosi... e mi è toccato bere una tisana al pepe... a Roma era più facile: sacchetti già confezionati pronti all'uso.
Ho voglia di tornare, di rientrare, lì la vita è più facile, forse più stressante, sicuramente più facile.
Immagino poi che la stessa voglia sparirà appena metterò piedi in Italia, per ora mi godo quest'attimo di nostalgia ascoltando Pino Daniele e assaporando con la mente della pastiera e dei magnifici dolci di Napoli.

lunedì 2 febbraio 2009

Mankenene

Tutti quelli che vivono per un lungo periodo all'estero poi sono dei disadattati, l'Erasmus è il primo segno: ci metti almeno un anno a capire che sei in Italia e come funziona il sistema. Se vai in Africa dove tutto ma proprio tutto è diverso quando rientri è la catastrofe. Io l'ultima volta mi trattenevo dal chiamare un qualsiasi ragazzetto e ordinargli cosa fare... cioè qui è normale, anche se non lo consoci bene chiami un bimbo e gli dici: fai questo. E lui lo fa senza discutere o reclamare. Insomma il paradiso per me. Poi diciamo anche che i ragazzetti qui hanno capito il mio debole e ora sono loro che mi dicono cosa fare (essenzialmente dolci) e io lo faccio senza protestare. Anche perchè mi fanno proprio ridere. Ieri hanno trovato un nido di mankenene (le formiche rosse) erano tutti contenti. Quindi prima mi hanno chiamato per andare a vedere, poi me le hanno portato dicendo: ora tu le prepari! E mi è toccato uccidere tutte le formichine per annegamento... mi dispiaceva un po' perchè mi ricordavano Z la formica e anche 1001 pattes (non conosco il titolo in Italiano). E poi mi è toccato mangiare la regina (perchè quello è un capo e spetta ai grandi, poi quando mi hanno detto che era un cibo riservato agli uomini non ho avuto dubbi) che buona! sapeva di molluschi.
E poi che belline le mankenene, ci sono i guerrieri e anche quelle bianche peccato che non avevo pile nella macchina fotografica, sono un vero spettacolo.
Quelle che non hanno preso i ragazzini le hanno fatte fuori le formiche nere giganti (nel senso che sono grandi rispetto alle altre) e che pizzicano in una maniera incredibile. Una vera strage di innocenti.