giovedì 18 dicembre 2008

KINSHASA

Kinshasa è una città che rispecchia le capitali africane che ho visto fin'ora (non è che ne siano tante, solo Yaounde): caotiche, traffico in tilt a tutte le ore del giorno e della notte (Roma sembra in confronto una tranquilla cittadina di periferia) e sporchissime. Non c'era, almeno fino a qualche mese fa, il servizio di nettezza urbana e quindi tutti buttavano la spazzatura dove capitava... Fortunatamente è intervenuta l'Ue che ha deciso che quella conosciuta come la poubelle (pattumiera in francese) d'Afrique doveva cambiare un po' il look , anche perchè ci sono oramai troppi occidentali (tra ONU, agenzia ad esso collegate e varie ONG) che non ne sopportavano più l'odore...
La seconda cosa che ho fatto, arrivata in capitale, è stata quella di andare al supermercato... non pensate male, ero andata lì per acquisti e quindi mi è toccato. La prima tappa è stata la banca, perchè anche se sei bianca senza soldi non vai da nessuna parte...
Sono rimasta letteralmente affascinata dal nuovo supermercato, era più grande e super fornito. Dopo sei mesi di villaggio in piena savana, dove per comprare qualcosa di più sofisticato come l'olio in bottiglia devi fare 3 ore di macchina, mi sembrava di essere nel paese dei balocchi. Non pensate che i supermercati qui siano a livello europeo, ma sei mesi in un villaggio ti fanno sembrare magnifico proprio tutto. La prima cosa che ho fatto: ho comprato un cornetto (vero) al cioccolato. Che goduria.... Inutile dire che a Tshimbulu e anche a Kananga i cornetti e in genere i dolci sono impossibili da trovare.
E poi ho riempito di roba un carrello intero, dopo aver visto tutti i reparti, chiacchierato con un tipo che mi ha riconosciuta (sono proprio famosa in Congo!!) e che vive a Kananga...
Tutto il resto della giornata l'ho passata in giro a fare spese, folli ovviamente ed evidentemente. Impossibile sperare nel contrario se si manda a fare acquisti prenatalizi una povera donzella rimasta rinchiusa in un villaggi per sei lunghi mesi.
In effetti Tshimbulu non è così cattivo e malvagio. Ma quando sei in città ritrovi tutto quello a cui hai rinunciato e ti vien voglia di fare festa e di approfittare di quei pochi giorni a disposizione...
Infatti sabato sera ho fatto nottata con un mio amico, prima pranzo in un posto vicino al fiume (il Congo) , serata a base di Ndolé (non vi dico cos'è così vi impengate a cercare su google, vi consiglio il .fr altrimenti sarà difficile avere una risposta) e poi discoteca!!!!!!!
Non sono tornata tanto tardi a casa....ma mi avevano chiuso fuori.....e diluviava...ops....e quindi io ho continuato la serata con i miei amici camerunesi.... Non ho mai amato il Camerun come nella settimana a Kin... e neanche il Kasai... (la provincia dove sono). In ogni posto che andavo trovavo uno di qui disposto ad aiutarmi, praticamente non facevo molti sforzi, c'era sempre qualcuno che li faceva per me. Quindi vi conviene imparare le poche parole che aprono mille porte qui:
Moyo : ciao
malu kay? Come stai?
Malu bimpe : Bene

E con questa prima lezione di luba vi lascio perchè mi tocca preparare la cena...

1 commento:

bLuELab ha detto...

Ora, se tu chiedessi ad un ottantenne: “Quanti anni hai?”, lui subito ti risponderebbe: ottanta!
Ma se tu insistessi, o fanciullo, e gli chiedessi di togliere dai suoi anni il tempo trascorso a compiacere amici e parenti, ad obbedire ai capi, a lavorare, a far denaro, a studiare, ad odiare e ad amare, e gli dicessi: quanto è il tempo rimasto per te?
Ebbene quel vecchio si accorgerebbe di avere più o meno l’età di un lattante!
Che breve non è la vita, ma quella che viviamo!”
L.A.SENECA